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KATIA BONAZZO | Ora
Mamma

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Mi chiamo Katia Bonazzo e sono la mamma di due splendidi ragazzi; Luca 16 anni e Paolo 12. All'età di 8 mesi a Paolo è stata diagnosticata la leucemia linfoblastica acuta. L'abbiamo scoperta perchè Paolo aveva una bronchite che peggiorava di ora in ora e si è aggravata al punto che l'ho portato all'ospedale. Dopo i primi esami di routine la situazione è parsa subito molto grave, all'improvviso la nostra vita è cambiata, il giorno seguente dall'ospedale di Bolzano ci hanno trasferiti a quello di Padova, dove Paolo ha subito iniziato a fare le chemioterapie. Il primo ricovero è durato due mesi, mi sono trovata di punto in bianco catapultata in un mondo per me sconosciuto, sono passata dal pensare a cosa cucinare per cena, a pensare se mio figlio sarebbe sopravvissuto, così in un attimo...La cura per questo tipo di malattia consiste in due anni di chemio. Due anni lunghissimi, trascorsi tra ospedali e quarantene in casa. Durante la malattia di Paolo, l'unica cosa che potevo fare per alleviare le sue pene era giocare con lui e cercare di farlo stare il più sereno possibile, trasformandomi in "pagliaccio". Lentamente i due anni sono trascorsi, tra piaghe, stomatiti, febbri, infezioni e dolori alle ossa. Il mostro sembrava sconfitto, fino a quando non si è ripresentato quasi subito dopo il termine della cura, ancora più aggressivo e cattivo di prima. A questo punto le terapie non erano più sufficienti, ci voleva un grande dono, un dono non acquistabile col denaro...Paolo doveva sottoporsi ad un trapianto di midollo per potersi salvare. E' iniziata immediatamente la ricerca di un midollo o un sangue di cordone ombelicale compatibile con lui. Per fortuna dopo alcuni mesi di attesa arrivò la grande notizia che aspettavamo, era stata trovata una sacca di sangue di cordone ombelicale, conservata nella Banca del Sangue Cordonale di Milano che era compatibile con Paolo. Una coppia aveva deciso di donarlo e al momento della nascita del proprio figlio, quel sangue ricco di staminali era stato prelevato e conservato in azoto liquido. La scelta di questa coppia ha salvato la vita di mio figlio, che ha potuto ricevere quella preziosissima sacca. Senza il trapianto, Paolo oggi non ci sarebbe più. Non posso neanche descrivere il senso di gratitudine che provo per questa coppia e per tutte le coppie che decidono di donare. Il 15 gennaio 2009 è avvenuto il trapianto, siamo stati rinchiusi tre mesi in camera sterile e quando siamo finalmente tornati a casa, Paolo ha dovuto imparare a camminare per la seconda volta, aveva tre anni e mezzo. Oggi ne ha 12, ogni anno il 15 gennaio festeggiamo il suo compleanno 2 con i suoi amici e tanto di torte. Le chemio e le radioterapie lo hanno provato parecchio ed hanno lasciato qualche strascico, ma sono una mamma fortunata perchè ho potuto riportare a casa il mio bambino, purtroppo non tutti hanno avuto la mia fortuna, non tutti i bambini hanno sopportato le terapie e non tutti hanno trovato un donatore compatibile... Vorrei ringraziare di cuore tutte le coppie che decidono di donare il sangue del cordone ombelicale e tutte le persone che si tipizzano per donare il midollo osseo, gesti che salvano vite. Da un mese Paolo ha imparato ad andare in bici, altro traguardo raggiunto!