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Leucemia linfoblastica acuta: ruolo del trapianto di staminali nell’era CART
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La terapia basata sulle cellule T con recettore per l’antigene chimerico CD19 (CART) ha rivoluzionato il trattamento dei pazienti con tumori maligni ematologici recidivanti o refrattari, e specialmente quella delle leucemie linfoblastiche acute a cellule B.

Dato che l’immunoterapia CART si sta espandendo dall’ambito degli studi clinici a quello de trattamenti approvati dall’FDA statunitense, è necessario trovare un consenso fra gli oncologi e gli specialisti dei trapianti di cellule staminali ematopoietiche (HCT) per identificare i pazienti che potrebbero trarre beneficio da un HCT di consolidamento dopo la terapia CART.

Secondo una revisione della letteratura che ha trattato gli esiti delle nuove terapie CART al momento la carenza di dati a lungo termine derivanti dagli studi clinici non consente di effettuare raccomandazioni definitive sull’HCT in questo contesto ma, sulla base delle evidenze disponibili, i ricercatori propongono di prendere in considerazione la pratica di un HCT di consolidamento port-terapia CART in tutti i pazienti che sono considerati candidati all’HCT in assoluto e, specialmente, nei pazienti pediatrici con leucemia linfoblastica acuta a cellule B con riarrangiamento KMT2A. (Pediatr Hematol Oncol online 2019, pubblicato il 9/4 doi: 10.1097/MPH.0000000000001479).

Fonte: PopularScience